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archie goodwin, Francesco Pannofino, Giallo, nero wolfe, Pietro Sermonti, poliziesco, Quella bomba di Nero Wolfe, rai, rex stout
Nero Wolfe è uno dei miei investigatori preferiti, forse per l’eccentricità delle sue camicie (color giallo canarino), o per la sua ineguagliabile forma fisica (1/7 di tonnellata secondo il suo braccio destro), più probabilmente per l’inesorabile ironia del suo narratore, Archie Goodwin, stenografo, detective, bevitore di latte e autista tra le altre cose.. Ho scoperto proprio ieri che la Rai ha deciso di riportare sulle scene il mio pachiderma preferito e dato che la messa in onda è prevista per domani sera, mi permetto di inviare un’umile in bocca al lupo a tutti coloro che hanno permesso a Nero Wolfe di risorgere, salutandoli con l’incipit di Quella bomba di Nero Wolfe, romanzo pregevole, anche se adesso non ricordo proprio chi potesse aver ucciso chi..
“Emise un grufolio – quel breve grufolio soffocato che, almeno nelle intenzioni, non dovrebbe essere udibile – girò la testa per darmi un’occhiata e riportò lo sguardo sul dottor Vollmer, che era nella poltroncina rossa vicino alla scrivania.
Il problema non consisteva nel fatto che gli stessero chiedendo un favore. Che mi risulti, al mondo non esiste nessuno capace quanto Nero Wolfe di rispondere no alla richiesta di un favore. Il problema era che si trattava del dottor Vollmer, che abitava e aveva lo studio vicino a casa nostra. Già, il dottor Vollmer ci aveva chiesto un favore, e il punteggio tra il dare e l’avere, tra noi, era nettamente a nostro svantaggio. E così, con ogni probabilità, Nero Wolfe sarebbe rimasto incastrato. Per questo aveva emesso il grufolio. “
La tentazione di fare paragoni con lo storico e straordinario Nero Wolfe di Tino Buazzelli è forte, ma resisterò.. Francesco Pannofino, protagonista con Pietro Sermonti di questa versione a colori di Nero Wolfe, ha già ampiamente dimostrato di essere un’ottimo attore e l’idea di trasferire la coppia newyorchese sul territorio nazionale lascia spazio ad una interessante rilettura..
Il fascino di Wolfe, come spero appaia anche dal sommesso grufolio di questa breve citazione, sta anche nel suo atteggiamento mentale.. il suo talento da investigatore serve a mantenere le sue piccole e grandi manie, non investiga per beneficenza, né per la gloria o la sete di verità, investiga per soldi, perché la vita che ama vivere non è affatto economica e se non lavorasse almeno un po’ non potrebbe permettersela..
Wolfe resta, in ogni caso, una figura meravigliosa, anche se sono certa che sentiremo tutti la mancanza di quegli impareggiabili personaggi di contorno, come Fritz e Cramer, che davano allo sceneggiato, come prima ai libri, quello spessore e quella scorrevolezza della vita di tutti i giorni..
In bocca al lupo dunque a questa nuova produzione Rai e a risentirci per commentare la prima Tv..
Toverete Nero Wolfe, ogni giovedì alle 21:10 su RaiUno.
Link utili: il blog della Rai, sito ufficiale della serie, la pagina Facebook di RaiFiction,
Trove terribile la forzatura degli sceneggiatori di ambientare la serie di Rex Stout a Roma.
Il risultato e’ spaventoso, sia per il confronto con i libri, sia con quello di 40 anni fa prodotto dalla rai.
Peccato, perche’ il duo Pannofino/Sermonti poteva essere ad-hoc per una rivisitazione della serie…
Ciao Luigi,
purtroppo mi trovo in buona misura d’accordo con te.. magari “spaventoso” non è il termine che avrei usato, ma di sicuro l’ambientazione storica e il cast intorno ai due protagonisti sono deludenti.. Peccato devo dire, perché effettivamente Pannofino/Wolfe e
Sermonti/Goodwin mi hanno davvero convinto.. il resto insomma, un po’ come accompagnare un piatto di “Salsicce Mezzanotte” con un Albana Passito..
Se lo avessero ambientato a nyc, si sarebbe sicuramente salvato.
Cosa non si fa’, per risparmiare…
In tempi di crisi, Luigi, temo che vedremo risparmi peggiori..
Ciao Ale,
come va?
Approfitto di questo post per chiederti se ti è mai capitato di vedere Endgame, una serie che vede come protagonista un altro “detective da ufficio” alla Nero Wolfe, lo scacchista Arkady Balagan, che in seguito a un incidente soffre di una forma di agorafobia che gli impedisce di uscire dall’Hotel di lusso in cui vive. Per potersi permettere la stanza, accetta di risolvere casi in cambio di un ingenti ricomepense in denaro, avvalendosi per forza di cose di collaboratori esterni che svolgono per lui il lavoro fisico di indagine, alla Archie Goodwin.
Io ho visto le prime tre puntate e la serie promette bene, purtroppo leggo su wikipedia che al momento la seconda stagione è stata cancellata… mi piacerebbe sapere cosa te ne pare!
Alessandro
Grande Ale Diele!!!
Era un pezzo che non ci si sentiva.. Per me va tutto bene, tu come te la passi? Mi hai messo una certa curiosità con il tuo commento.. dove è passato Endgame?
Amo il gioco degli scacchi e mi piacciono i personaggi alla Wolfe a cui basta pensare per risolvere un delitto.. Probabilmente perché io non sono capace né di giocare a scacchi come si deve né di risolvere alcunché senza muovermi e vedere, toccare, annusare.. Appena riesco a trovare la serie, ci risentiamo.. e per la cancellazione, è una cosa alla quale non ci si abitua, ma non c’è niente da fare, se gli ascolti della stagione di prova non vanno come i produttori si aspettano, la serie salta..
Io lavoro in centro, per cui se ti capita di essere da quelle parti fatti vivo, così ci beviamo un caffè..
Alla prossima!
Ale
Guarda, credo che in Italia non sia mai arrivato, Endgame. In America l’ha trasmesso Showtime.
Tutto bene anch’io, al momento cerco lavoro e sto pensando di… scrivere un giallo XD (sono un incosciente, in realtà le mie conoscenze di letteratura gialla si fermano a Sherlock Holmes, Agatha Christie e pochi altri… anche se ora sono curioso di leggermi qualcosa anche di Nero Wolfe, e appena finita la Trilogia della Fondazione di Asimove procederò a recuperarlo…).
Ma dove lavori? In effetti ora che ci penso potrei anche avere una proposta da farti, che definire lavorativa sarebbe esagerato, ma forse ci sarebbe di che divertirsi. Vabe’ poi quando ne so di più ti dico in privato 🙂
Leggo che l’ambientazione a Roma di Nero Wolfe è stata fatta per risparmiare. Ma il prodotto confezionato non mi sembra economico per niente. Il vecchio Nero Wolfe di Giuliana Berlinguer, girato quasi esclusivamente in interni, altro non fu che una magistrale dimostrazione di come un prodotto possa rivelarsi buono anche se fatto in economia. Quando leggo i romanzi, non posso fare a meno di immaginarmi i personaggi con le facce di Tino Buazzzelli, Paolo Ferari e Puipo De Luca, e per me “la casa in arenanaria della trentacinquesima strada ovest” è quella che vedo nello sceneggiato in bianco e nero.
Ho visto anche tutte le puntate del N.W. con Pannofino, e non posso dire che mi sia dispiaciuto, ma il confronto tra Buazzelli e Ferrari da una parte, e Pannofino e Sermonti dall’atra, è a dir poco impietoso. Solo Andy Luotto si salva, ma Pupo De Luca era comunque superiore.
Il nuovo sceneggiato ha comunque il grande merito di aver fatto conoscere il monumentale investigatore alle nuove generazioni, e il buon sduccesso di pubblico che ha avuto è la riprova dell’attualità di questo personaggio. E’ la mente umana la protagonista, e quella non invecchia mai.
Concordo sulla magistrale regia di Berlinguer e sulla superba interpretazione di Buazzelli, Ferrari e De luca, ma mi sento un poco meno velenosa di te sul generale risultato della serie, che nonostante tutto è un buon prodotto, anche se non all’altezza dell’originale..