L’ultima avventura della Vargas che ho letto raccontava di un vampiro e di un’insolita collezione di piedi mozzati.. Questa comincia con un giovane canadese che studia la fauna del Mercantour e in meno di cinquanta pagine ecco che compare un lupo mannaro..
– Non sei molto preparata in fatto di lupi mannari, eh?
– No, non molto.
– Non sapresti riconoscerne uno in pieno giorno.
– No. Da cosa lo riconoscerei, quel poveretto?
– Da questo. Il lupo mannaro non ha peli. E lo sai perché? Perché li porta dentro.
– Cos’è, una battuta?
– Rileggi i vecchi libri del tuo vecchio Paese suonato. Vedrai c’è scritto. E un sacco di gente lo sa, in campagna. E anche la cicciona.
– Suzanne.
– Suzanne.
– Lo sanno tutti, della storia dei peli?
– Non è una storia. È il segno del lupo mannaro. Non ce ne sono altri. Ha i peli dentro perché è un uomo a rovescio. Di notte si inverte e compare la sua pelle villosa.
La mia eroina della letteratura francese capace di trascorrere le sue vacanze estive a produrre un romanzo, che si firma Fred sebbene all’anagrafe sia Frédérique mi porta a visitare miti dell’orrore che la paura ha sempre allontanato dal mio immaginario oltre che dalle mie letture.. Le sono grata per la leggerezza e la sapienza con cui mi rende prossimi personaggi che al solo nominarli mi mettono i brividi..
Non è la sua migliore opera ma di certo è un road movie (rodmuvi nella versione del Guarda, magnifico pastore che parla ogni sera alle sue pecore dal cellulare perchè altrimenti vanno in depressione) degno di nota.. L’evolversi della storia porta alla luce eventi lontani un po’ come la digressione in terra americana di Uno studio in rosso (prima avventura in giallo del celeberrimo Holmes di Backer Street) ma nonostante tutto la fluidità del racconto la straordinarietà dei personaggi e la maestria della scrittura fanno di quest’avventura un’altra perla letteraria che gli amanti del genere e dell’attrice non possono evitare di leggere.. Quindi buona lettura e non siate avari di commenti..
L’uomo a rovescio – Fred Vargas
Traduzione di Yasmina Melaouah
Einaudi Super ET 2012
€ 10,00 – pp. 312
ISBN 9788806213732
C’è chi sostiene che queste storie Horror, in particolare vampiri e lupi mannari, servano a combattere l’insonnia.
C’è un importante studio Americano in merito.
Caro uomo più velenoso del cobra, apprendo con piacere che uno studio americano abbia dimostrato che “le storie de paura” aiutino a combattere l’insonnia, ma nonostante gli studi e ogni possibile dimostrazione, nel mio specifico caso, mi tengono sveglia e quindi eccetto la buona penna di Fred Vargas, io evito gli horror per necessità.. Grazie dell’informazione e ripassa quando hai occasione per nuovi commenti.
Grazie Basettona.
Tengo a precisare che sono un vecchio appassionato di romanzi gialli, molto legato ai grandi maestri di qualche anno fa; in particolare amo Rex Stout e Ian Fleming, anche se sto cercando con tutte le mie forze di leggere qualcosa di più attuale.
Riguardo a quello studio di cui ho sceritto in precedenza, ricordo di aver visto qualcosa su “Quark” di qualche anno fa; se non ricordo male fecero anche vedere delle immagini di pazienti in cura che combattevano l’insonnia con film horror, oppure ascoltando in cuffia voci che dicevano frasi del tipo “vorrei tagliuzzarti a fette” etc. etc.
Chiedo scusa, Basettona, ho inavvertitamente firmato con un altro nick che uso in altri blog.