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Appartamento a Istambul, Basket, Esmahan Aykol, Ettore Messina, Flavio Tranquillo, Giallo, Sellerio, uomini e altri pianeti
In questo periodo sto leggendo tre libri.. e la cosa per me è inconsueta, perché se pure si dice che le donne sono dotate per natura della capacità di fare più cose contemporaneamente (la dea Kali con le sue molte braccia è sovente frutto d’invidia), non è proprio così vero e naturale per tutte.. a volte non si può farne a meno e ci s’ingegna, ma non sempre è esattamente una scelta..
Ma torniamo ai libri, che in questo frangente sono una scelta.. Ho scoperto nella mia libreria, comprato chissà quando, un piccolo giallo edito da Sellerio, di cui segue un breve assaggio..
Mandai al diavolo la passeggiata mattutina brucia grasso e chiamai un taxi.
Con la sua guida veloce e il tassista mi diede un buon motivo per litigare. I turchi guidano tutti come pazzi. Devono sempre correre da qualche parte, hanno sempre qualche cosa di molto importante da fare, non possono mai perdere neanche un secondo. Come se la fretta bastasse colmare il divario che li separa dal mondo civile. Hanno addirittura installato dei display digitali sui semafori in modo che tutti possano sapere quando scatterà il rosso o il verde. Il display mostra il conto alla rovescia: 20, 19, 18… 9, 8, 7… Viviamo in un paese dove i secondi sono di vitale importanza. Terribile! Quando le casalinghe corpulente e i vecchi barbuti si accorgono di averne solo sette prima che il semaforo pedonale diventi rosso, cominciano a correre per non dover aspettare il verde successivo. Mi domando a cosa possano servire i 51 secondi che guadagnano affrettando il passo.
La protagonista, Kati Hirschel è una donna interessante; tedesca di nascita, residente a Istanbul da tre lustri con un affitto in aumento che la spinge verso la ricerca di un nuovo appartamento.. difficile immaginare che un’innocente ricerca immobiliare possa farti scontrare con un duplice omicidio, eppure accade.. In una città, come Istanbul, che vive di logiche tutte sue, poi, si incontrano persone che possono aiutare e “favorire” le ricerche in vari modi, magari dietro piccoli compensi, non proprio legali, ma appena ai limiti del consentito.. Così, nella ricerca ci si può imbattere in appartamenti che dovrebbero essere liberi e non lo sono, in sfratti difficili e in famiglie che gestiscono parcheggi e intere aree urbane come fossero proprietà private, anche quando appartengono alla città..
Kati Hirschel, si muove in questa realtà, non proprio con piedini di fata e non sempre con la calma che ci aspetterebbe, così capita di scontrarsi con le persone sbagliate e di finire coinvolti nell’omicidio di un perfetto sconosciuto, il tutto senza dimenticare che si sta per finire sfrattati e che le liti amorose sono parte del quotidiano..
«Siete ancora senza un portinaio?». Ma che senso ha assumere qualcuno solo perchè porti via la spazzatura e lavi le scale una volta alla settimana?
È vero, ho una donna delle pulizie, ma non è la stessa cosa, no? Quando ero ancora di sinistra, naturalmente ero contraria. nessuno doveva occuparsi della mia sporcizia in cambio di soldi. E poi, dato che anche mia madre aveva una donna delle pulizie, escludevo questa possibilità a priori.
Un libro interessante sotto molti punti di vista e che consiglio senza timore, perché merita sia per la scrittura svelta e leggera che si fa amare già della prime pagine, sia per la storia, ma soprattutto per la protagonista, che attraversa la città e la storia senza nascondere niente di se e anzi mostrandosi in tutta la sua forza e in tutte le sue difficoltà..
Degli altri libri che mi accompagnano in queste sere, dirò solo che si tratta di un altro giallo della maestra del genere, di cui vi parlerò a breve in un caso e che nell’altro, andiamo del tutto fuori dal seminato.. ma non posso a fare a meno di farne un breve accenno, perché il libro è davvero da leggere soprattutto per la saggezza profonda che regala parlando degli uomini e delle loro relazioni.. si tratta di un prestito (che giuro renderò a breve al suo legittimo proprietario che colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente – grazie Cello, un prestito di valore incredibile) e il libro in questione è Basket, uomini e altri pianeti, un lavoro incredibile di Ettore Messina scritto grazie alla collaborazione di Flavio Tranquillo.. se pensate che il libro parli solo di basket partite con il piede sbagliato e di conseguenza incorrete nell’infrazione di passi, che ben conosce chi ama e frequenta il gioco.. Si tratta di un lavoro che ripercorre una carriera, una stagione NBA e un lavoro fatto sul campo e fuori in anni di collaborazione. La saggezza che si trova tra le righe, serve a comprendere il gioco, ma anche il lavoro di squadra e le logiche più grandi che regolano le relazioni tra gli umani..
L’allenatore, ma più in generale chiunque organizzi altre persone per lavoro, si chiede sempre se siano più importanti le regole che fissa o le persone che a queste regole devono attenersi. Io credo che il concetto principale per relazionarsi professionalmente agli altri sia invece quello della responsabilità. Cioè il sentirsi spinto a dare il meglio di sé su base quotidiana.
È un libro per chiunque, non solo per chi ama il basket e si legge con la freschezza e il disimpegno di un romanzo, anche se è storia quotidiana.. Regalatevelo o regalatelo a chi può apprezzare, è impossibile non trovarlo interessante.. quindi buona lettura, qualunque sia il libro che avete sul comodino e a risentirci, prossimamente, per parlare di Macabro Quiz.. avventura di Poirot datata 1956, assolutamente splendida come solo la signora Christie è capace di creare..
Riassunto delle letture proposte:
Appartamento a Istanbul (Titolo originale: Bakschisch)
Esmahan Aykol
Lingua originale: tedesco – Traduzione di Emanuela Cervini
Sellerio, 2011 – 332 pagine – € 14,00
EAN 9788838925542
Sito ufficiale Sellerio
Versione e-book (€ 9,99)
Basket, uomini e altri pianeti
Ettore Messina & Flavio Tranquillo
Add Editore, 2012 – 254 pagine – € 16,00
ISBN 978-88-9687-381-6
Versione Kindle su Amazon (€ 5,99)
A prestissimo!
Ester Yang ha detto:
Mandai al diavolo la passeggiata mattutina brucia grasso e chiamai un taxi. Con la sua guida veloce e il tassista mi diede un buon motivo per litigare. I turchi guidano tutti come pazzi. Devono sempre correre da qualche parte, hanno sempre qualche cosa di molto importante da fare, non possono mai perdere neanche un secondo. Come se la fretta bastasse colmare il divario che li separa dal mondo civile. Hanno addirittura installato dei display digitali sui semafori in modo che tutti possano sapere quando scatterà il rosso o il verde. Il display mostra il conto alla rovescia: 20, 19, 18… 9, 8, 7… Viviamo in un paese dove i secondi sono di vitale importanza. Terribile! Quando le casalinghe corpulente e i vecchi barbuti si accorgono di averne solo sette prima che il semaforo pedonale diventi rosso, cominciano a correre per non dover aspettare il verde successivo. Mi domando a cosa possano servire i 51 secondi che guadagnano affrettando il passo.
Elliot Holt ha detto:
Più tardi, in città, Charles scopre che (come i suoi parenti prima di lui) è temuto e maledetto da tutti, al punto da essere cacciato da una casa con pietre ed armi. Charles s’informa dalla ex-donna delle pulizie riguardo alle connessioni tra la sua casa e la cittadina di Jerusalem’s Lot. La donna cita numerosi atti demoniaci accaduti dal momento in cui ha preso residenza a Chapelwaite, come un bimbo nato senza occhi. Gli consiglia di andarsene. Gli viene detto che la faida familiare fu causata da Robert Boone, il nonno di Charles, che tentò di rubare il De Vermis Mysteriis al fratello Philip, probabilmente per distruggerlo. Racconta che Philip era un pastore fortemente attratto dall’occulto, così tanto che “il segno del male era su di lui”. Il 31 ottobre 1789 , Philip Boone sparì insieme alla popolazione di Jerusalem’s Lot. Charles tenta di far passare tutto per superstizione , ma non riesce a dimenticare quello che ha visto nella chiesa della città abbandonata.
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